Comunità Piergiorgio ONLUS

I disabili per i disabili



A tutela dei servizi alla persona non autosufficiente. L'accessibilità ai servizi sociosanitari

ANSDIPP

Convegno

A tutela dei servizi alla persona non autosufficiente. L'accessibilità ai servizi sociosanitari

Mercoledì, 26 Settembre 2012
9.00 - 13.30

Sala Riunioni Gruppo IIPPAB - Assessorato Famiglia Reg. Sicilia - Via Trinacria, 34

Palermo

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Descrizione

Di fronte ad una crisi economica, come quella attualmente in essere, sono due gli atteggiamenti che si potrebbero tenere: rassegnarsi ed esserne sopraffatti o raccoglierne la sfida con speranza e coraggio, senza lasciarsi travolgere.Per affrontare una situazione di risorse sempre più limitate senza diminuire la quantità e la qualità dei servizi da erogare, volendo dare risposte appropriate e concrete ai bisogni dei cittadini, è indubbiamente necessario ripensare i modelli organizzativi per migliorarne l’efficacia e l’efficienza.Molta strada è stata fatta, ma esistono ancora margini di miglioramento, soprattutto sul fronte dell’innovazione. Certo, si possono utilizzare strumenti diversi in ambito gestionale, nuovi canali di finanziamento, si può migliorare il livello dei servizi rispetto ai contesti. Non esiste, in tale direzione, una ricetta universale che possa andare bene per ogni realtà: occorre consapevolmente partire da una fotografia realistica che, nell’ evidenziare i punti di forza e di criticità, sia attenta e capace di prospettare un nuovo e diverso modello di sviluppo.A maggior ragione, in presenza di “questioni assai pregnanti”, come la “tutela della non autosufficienza e della disabilità”, che non possono essere né rimosse né ancora rinviate nel tempo.Riconoscere la dignità delle persone in queste condizioni non significa soltanto farsene carico per prendersi di loro “cura”, ma anche effettuare ogni sforzo, ai diversi livelli, per garantire effettivamente i diritti di cittadinanza tanto spesso invocati, evocati e proclamati, ma assai poco praticati, sostenuti e difesi. Ecco, allora, imporsi quelle azioni che, nel vedere riconosciuti i diritti, li sanno tutelare e sostenere: è il caso della definizione dei livelli essenziali delle prestazioni, dell’adeguata ed effettiva disponibilità del fondo per la non autosufficienza; della corretta integrazione fra intervento pubblico e quello di altri soggetti, onde prevedere nel concreto forme di assicurazione e di mutualità. Tutto ciò coerentemente con i principi della equità, della responsabilità, della sussidiarietà.Su questa strada si pone lo stesso autentico impegno da profondersi per davvero giungere a quel patto fra generazioni volto ad “includere e non ad escludere”.  E’ evidente che un corretto ed appropriato approccio richiede a ciascuno, in relazione al ruolo ricoperto, quel senso di responsabilità, sul piano eticoculturale, che riesce a far agire per il perseguimento del “bene comune”. Questo atteggiamento deve portare ad adottare scelte che rendano più efficiente il rapporto fra costi e risultati, coinvolgendo appieno le persone, con la valorizzazione di ogni “preziosa esperienza”. Nessuno mette in dubbio che occorra ripensare al binomio “welfare-sanità”, prospettando a ciascuno la risposta più appropriata, nel quadro di una maggiore diversificazione dell’offerta dei servizi. Ma tutto ciò deve essere ben mirato al fine di evitare il rischio di un eccesso di interventi sanitari, in particolare di quelli ospedalieri. Attraverso la coerente assunzione di responsabilità, sicuramente molto impegnativa, si potrebbero promuovere modelli sociosanitari integrati, capaci di coniugare le esigenze della sostenibilità finanziaria con quelle di una più efficace e rispondente tutela dei diritti delle  persone, e, per l’appunto, di quelle più deboli e più fragili

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