Non c’è niente di più terribile al mondo di una mano sconosciuta e “senza firma” che improvvisamente decide di indagare nell’intimità di qualcuno, violandone gli spazi, invadendone deliberatamente il terreno, rovistando nella privacy e derubando nella sfera personale altrui. È una sensazione di fortissimo disagio e di terribile invasione di campo, la stessa che il “Quartier solidale” di via Grazzano di Udine deve aver provato lunedì 31 marzo quando la serratura forzata della porta di ingresso ha fatto subito capire che qualcuno aveva cercato di varcarne i confini senza permesso e con intenti che di nobile non hanno assolutamente nulla. Risultato, sette mila euro di danno al negozio e di refurtiva sottratta ad una realtà che ha iniziato a muovere i propri passi il giorno che il calendario dedica annualmente all’amore e agli affetti, il 14 febbraio.
Un battesimo ghiacciato, una doccia a dir poco fredda che nessuna delle tre realtà che stanno dietro a questo negozio “di squadra” si sarebbe mai aspettato. «Ci siamo rimasti malissimo perché abbiamo provato un senso di totale e profonda violazione dei nostri spazi – racconta a distanza di pochi giorni dal fattaccio la referente del negozio, Katia Mignogna, che fa anche parte della Cooperativa Arte e Libro, espressione lavorativa della Comunità Piergiorgio nonché una delle tre “braccia operative” coinvolte nel “Quartier solidale”, oltre alla Margherita e alla Nascente – Proprio quest’ultima ha subito il danno maggiore perché i ladri si sono appropriati di circa 60 capi della sua sartoria. Non sappiamo a quale mercato siano destinati ma ipotizziamo che la ruberia sia stata mirata per poter rivendere poi la refurtiva in blocco e sotto banco».
Grande lo sgomento da parte del team di questa piccola ma promettente “zona franca” costruita in una delle storiche vie del centro città per garantire al mondo della cooperazione sociale e dell’associazionismo uno spazio totalmente condiviso ove vendere i propri prodotti artigianali che però, al momento, non sono stati ancora sufficienti a coprire l’ingente danno subito. «In questo mese e mezzo di attività i riscontri da parte della cittadinanza sono stati certamente buoni; i passanti incuriositi si fermano spesso per cercare di capire quello che vendiamo e che cosa si nasconde effettivamente dietro a questo grande progetto – continua Katia Migogna mentre ricorda che proprio in occasione della sagra delle rane, in data 17 maggio, il “Quartier solidale” presenterà ufficialmente il proprio volto alla cittadinanza attraverso regolare inaugurazione – Ci siamo già rimboccati le maniche, non ci perdiamo certamente d’animo, ma in questo momento è importante che la gente sappia della nostra esistenza e che ci sostenga fortemente con la sua sensibilità».