La delegazione in visita presso la struttura di piazza Libia è rimasta favorevolmente colpita dal suo funzionamento mentre il Governo turco si sta impegnando per affrontare al meglio il problema della disabilità sul territorio
Inserimento socio-educativo delle persone disabili; formazione professionale finalizzata a garantirne un'occupazione lavorativa e accessibilità, con il conseguente abbattimento delle barriere architettoniche così da favorire l'integrazione totale, nella società, di chi presenta dei problemi.
Sono sostanzialmente questi i tre aspetti per i quali la delegazione turca proveniente da Ankara ha mostrato particolare interesse nel corso della visita effettuata presso la Comunità Piergiorgio ONLUS di Udine martedì 29 settembre e contemplata all'interno del progetto "We Are In", finalizzato a promuovere il dialogo e lo scambio tra l'Unione Europea e la Turchia. Un progetto che vede tra i partner coinvolti l'Associazione udinese RUE ONLUS, (Risorse Umane Europa) che attraverso il suo presidente Walter De Liva ha organizzato questo interessante incontro.
Aspetti che da un lato si concretizzano negli elementi cardine della struttura di piazza Libia e che d'altra parte rappresentano altresì i filoni principali sui quali proprio il Governo turco si sta attualmente impegnando.
Ad accogliere la delegazione, composta da Mr. Sermet Basaran, direttore del dipartimento per le relazioni ed affari esterni del Primo Ministro; da Ms. Muteharre Ylmaz, direttrice del centro della Gioventù Yenimhalle di Ankara e dal coordinatore del progetto, Mr. Volkan Dogan, è stato proprio Aldo Galante, tra i membri del consiglio di amministrazione della Comunità che ha illustrato agli ospiti le modalità di funzionamento della struttura, in particolar modo sotto il profilo delle sue relazioni con la società civile.
"La delegazione ha trovato davvero molto interessante questa visita guidata attraverso le aule di formazione, i laboratori dove i ragazzi svolgono attività socio-educative, la residenza, la Cooperativa arte e libro e l'Ufficio H - precisa Enrico Pin, consulente informatico - Devo dire che l'incontro si è rivelato particolarmente interessante sia per loro, che hanno potuto vedere di persona come funziona una struttura complessa come la nostra, sia per noi che attraverso questo confronto culturale abbiamo avuto così modo di saperne qualcosa di più sulla situazione della disabilità in Turchia dove solo di recente l'integrazione sociale e scolastica delle persone disabili è stata riconosciuta tra le priorità del Governo e sancita come tale anche attraverso leggi dedicate".
Risale al 2002 la più recente indagine sulla disabilità in Turchia secondo la quale il 12,29% della popolazione è effettivamente affetta da qualche forma di disabilità laddove quella intellettiva è pari al 2%; la percentuale di malattie croniche e mentali accorpa invece il 40% dei disabili. La legge turca è stata adottata nel luglio del 2005 e si propone di apportare rilevanti cambiamenti nelle questioni legate proprio a tale ambito. La legge sarà quindi determinante per poter imporre un certo standard di servizi per le persone disabili e contribuire ai loro diritti essenziali, alla creazione di servizi e alle pari opportunità.
"Dall'incontro - precisa ancora Enrico Pin - è emerso che la situazione della disabilità in Turchia varia fortemente in base ai territori. Nelle zone più ricche vi sono maggiori servizi a disposizione degli utenti, servizi che vengono tuttavia sempre meno man mano che ci si spinge nei territori limitrofi e nelle zone di campagna. Il Governo si è comunque imposto il 2012 come scadenza per risolvere anzitutto il problema delle barriere architettoniche e dunque dell'accessibilità ai luoghi pubblici e ai servizi in generale così che le inevitabili forme di esclusione nei confronti di chi è in carrozzina vengano sempre meno fino a sparire del tutto".