Organizzato dalla Comunità Piergiorgio ONLUS, in stretta sinergia con l'ASS 4 Medio Friuli e con le cooperative Itaca ed Universiis, il progetto formativo continuerà anche il prossimo anno.
È stata molto toccante la cerimonia di consegna degli attestati di frequenza del corso in "Tradizioni e mestieri del territorio" svoltasi giovedì 26 febbraio presso l'Azienda sanitaria 4 e che ha visto come protagonisti 10 ragazzi disabili.
Il progetto formativo organizzato dalla Comunità Piergiorgio ONLUS di Udine è stato reso possibile grazie ad una stretta collaborazione con l'ASS 4 Medio Friuli e con le cooperative del territorio friulano Itaca ed Universiis.
I corsisti hanno quindi superato con profitto l'esame finale di questo importante progetto formativo, durato complessivamente 5 mesi, ed è stato pertanto doveroso organizzare in maniera ufficiale il riconoscimento del loro lavoro e soprattutto della loro costante e proficua applicazione.
"Al termine di questa significativa esperienza - ha spiegato Annamaria Zuppello, che coordina i Servizi delegati per l'handicap presso l'ASS 4 - posso tracciare un bilancio estremamente positivo sia sotto il profilo dell'apprendimento e della formazione sia dal punto di vista della finalità dei nostri servizi; una finalità rivolta anzitutto all'integrazione con il territorio e anche al consolidamento della rete tra i servizi stessi. I notevoli risultati ottenuti sino ad ora sono stati resi certamente possibili proprio grazie ad un importante lavoro di rete tra le risorse del territorio".
Dott.ssa Zuppello, il corso è durato complessivamente 5 mesi. Che tipo di riscontro avete ottenuto da parte dei ragazzi che vi hanno preso parte e che tipo di legame si è alla fine instaurato tra gli allievi stessi e il docente?
"È nato senza dubbio un legame molto importante sia dal punto affettivo sia per ciò che concerne il riconoscimento del ruolo del docente stesso, e questo si è visto con estrema chiarezza anche durante la cerimonia della consegna degli attestati di frequenza.
Gli ospiti delle tre comunità residenziali che hanno partecipato a questo progetto formativo hanno dimostrato un impegno al di fuori di ogni nostra previsione. I ragazzi infatti attendevano con impazienza il giovedì pomeriggio, giornata dedicata alla lezione; si sono impegnati costantemente nel corso di queste tre ore continuative di lezione in aula anche grazie alle strategie didattiche ed educative che il docente ha saputo mettere in atto.
Sono stati insomma cinque mesi decisamente impegnativi ma il legame instaurato è stato talmente importante e forte che adesso loro stessi sentono la mancanza del corso, di questo impegno settimanale e hanno addirittura chiesto di poterlo continuare. A questo proposito ricordo che stiamo proprio progettando un altro percorso per il prossimo anno con la Comunità Piergiorgio in modo tale da poter assicurare la giusta continuità ad esperienze di tal genere."
Secondo lei qual è l'importanza di queste proposte formative per i ragazzi?
"L'importanza è davvero enorme. Per noi questa esperienza è stata realmente una sfida nel senso che questi ragazzi, che in realtà sono tutti uomini e donne di mezza età, avevano delle potenzialità che però andavano anche riscoperte. Non sempre si presta la giusta attenzione anche all'aspetto cognitivo di queste persone che vengono più che altro indirizzate verso aspetti legati alla propria autonomia personale mentre invece, proprio attraverso questi percorsi formativi, cerchiamo di valorizzare anche il mantenimento dell'aspetto cognitivo per mantenere abilità da loro acquisite e per metterli poi nella condizione di poterne sviluppare altre ancora".
Un altro elemento importante di questo percorso formativo, come già ribadito in apertura, è stata proprio la sinergia tra più realtà territoriali; il fatto cioè che svariate realtà locali hanno fatto squadra e si sono unite per garantire un'opportunità a questi ragazzi...
"Sicuramente il lavoro di rete tra le risorse del territorio è fondamentale e devo anche dire che la Comunità Piergiorgio ONLUS, l'ASS 4 ed i servizi delegati per l'handicap gestiti proprio da quest'ultima, hanno una storia di collaborazione a diversi livelli. Per quanto riguarda poi nello specifico il Centro di formazione della Comunità Piergiorgio, devo dire che questa è stata un'esperienza avviata lo scorse anno, e quindi sperimentale, ma che ha dato comunque risultati estremamente importanti sia per gli ospiti che per gli operatori e quando parliamo di operatori facciamo riferimento a educatori, a dirigenti di servizio, a responsabili di aree, ad operatori socio- assistenziali e più in generale quindi a persone che con ruoli diversi hanno fatto rete per presentare un progetto valido e qualificato".
Dott.ssa Zuppello, come dicevamo all'inizio questo percorso ha riscosso un notevole successo tanto è vero che state già lavorando per consentirne un prosieguo...
"Effettivamente è così. Anche se tutto è ancora in fase di progettazione ci sarà sicuramente un secondo livello destinato agli ospiti delle Comunità residenziali per approfondire il corso già terminato nei suoi aspetti più particolari e attualmente vi stiamo lavorando anche con la dott.ssa Greta Rodaro e con la dott.ssa Laura Sgubin della Comunità Piergiorgio.
Vogliamo dunque replicare questa esperienza perché per persone con disabilità il fatto di poter "apprendere" proprio attraverso il "fare" è estremamente importante. Queste sono esperienze che propongono contenuti diretti e operativi, capaci quindi di garantire l'apprendimento più immediato di alcuni concetti teorici e astratti che rappresentano tra l'altro l'ambito di maggiore difficoltà per le persone disabili".