La Stele, creata dal maestro d'arte Carlo Tirelli e nata da un'idea di Luisa Tonelli, è stata benedetta dall'Arcivescovo di Udine, Bruno Andrea Mazzocato, il 17 luglio 2010
Ciò che realmente mi anima e mi dà forza è il puro desiderio di trasmettere ai giovani, attraverso l'insegnamento, quanto la mia stessa arte m'infonde, dal piacere dell'estro alla concentrazione febbrile, dall'impazienza dell'esecuzione alla soddisfazione piena del prodotto finito".
Sono proprio queste le parole scelte dall'artista Carlo Tirelli, originario di Mortegliano, per definire lo spirito e l'energia che da anni ormai, e con successo, egli continua a mettere nel proprio lavoro. Un lavoro che nel corso del tempo, dal 1984 a oggi, gli ha consentito di esportare addirittura all'estero le sue opere migliori ottenendo plausi e riconoscimenti importanti sia a livello nazionale che internazionale. Vuoti e pieni, chiari e scuri, convessità e incavi stimolano le sensazioni tattili e visive più profonde suscitando emozioni vivide e forti legate alla scelta dell'autore di creare opere che sono sempre in perfetta armonia con il paesaggio che le circonda.
Ed è sempre lui, Carlo Tirelli, l'artista dalla paziente manualità, a firmare l'opera realizzata in occasione della giornata in memoria di don Piergiorgio Fain e di Bruno Raccaro e destinata comunque a ricordare tutti coloro che hanno sempre avuto davanti agli occhi e soprattutto nel cuore la figura del disabile, nella continuità di un'idea.
Nell'ideare la stele della Comunità Piergiorgio, Luisa Tonelli è partita dalle finalità di solidarietà sociale della Comunità tenendo conto dei quarant'anni di lavoro, sacrifici, crescita, impegno e sforzo attivo e gratuito di persone che hanno fatto la storia della Comunità stessa.
Il monumento in questione vuole essere riconoscibile, conservando il valore suggestivo visivo, e rievocare innanzitutto la persona disabile così come tutti i disabili della Comunità e non solo.
Un tratto veloce, essenziale, chiaro e deciso, così come la determinazione e gli intenti di chi ha dato vita a un'idea tanto lontana nel tempo.
La figura abbozzata vuole dare un senso di dinamismo, facendo riflettere sulle molteplici attività svolte da questa realtà, mostrando alla società come essa riesca ad offrire servizi di grande qualità attraverso la gioia di vivere e l'unione.
La ruota della carrozzina riprende la "C" di Comunità e allo stesso tempo, ribaltando l'immagine, si ottiene la "P" di Piergiorgio.