Quattro magliette e un solo paio di pantaloni messi in valigia insieme ad una grande saponetta per il bucato a mano e poi soltanto tante penne colorate, fogli, perline e fili per creare braccialetti, senza dimenticare infine le immancabili caramelle. Tutto questo per le 38 bambine accolte nella Casa della Provvidenza di Barasat, nei pressi di Calcutta, in India, nello Stato federato del Bengala Occidentale dove la giovanissima Wendy ha trascorso un mese a dir poco intenso fatto di esperienze forti, da ricordare, e di tanto volontariato. La stessa esperienza di viaggio che, attraverso contributi video e materiale fotografico, Wendy ha raccontato anche ai ragazzi della Comunità Piergiorgio Onlus di Udine giovedì 27 giugno.
Nel laboratorio del Centro diurno, che ogni mese apre le sue porte a volti diversi del mondo della cultura che hanno voglia di raccontarsi anche alla cittadinanza (caldamente invitata a prendervi parte) Wendy Lenarduzzi partirà dal suo stesso viaggio; le difficoltà iniziali incontrate e le avventure collezionate nel corso del mese di permanenza in India, dal sapore quasi rocambolesco, serviranno infatti alla giovane friulana per portare alla luce gli aspetti meno conosciuti di una terra lontanissima vissuta sulla propria pelle senza filtri e senza mediazioni, non da turista ma da persona a disposizione dei meno fortunati. «Siamo arrivate qui superando le cosiddette “slum” o baraccopoli per poi approdare a questa Casa che si configura come un posto assolutamente tranquillo, una sorta di oasi recintata piena di piante e di fiori dove vivono 38 bambine appunto, di età compresa tra i 9 e i 18 anni, cui la sorte, come del resto accade in quei paesi alla compagine femminile, avrebbe riservato certamente ben altro destino. A Providence Home alcune di queste bambine trovano effettivamente il calore di una famiglia e qualcuno che si prende cura di loro». E proprio la condizione delle donne in India sarà uno dei numerosi temi affrontati durante il racconto di un viaggio compiuto l’anno scorso, a metà settembre, in concomitanza con il Durga Puja, una delle feste hindu più sentite nel West Bengala. «Le bambine che arrivano dalla strada o da condizioni familiari difficili hanno bisogno di tanto affetto e di una vera casa dove poter dormire e mangiare almeno una volta al giorno perché a Kolkata si vede proprio di tutto. Traffico a parte, le famiglie povere dormono e vivono dove capita. Passeggiando nel centro della città si possono vedere bambini sui marciapiedi, sotto i ponti e nelle stazioni, ai margini dei binari ferroviari. Quello che abbiamo dato noi, durante quel mese, è sicuramente poco rispetto a quello che le bambine ci hanno insegnato. Pur non avendo nulla hanno ricambiato il nostro impegno regalandoci tantissimi sorrisi e abbracci».