Vivere la città liberamente osservandola dall’interno, passandone in rassegna le arterie piene di gente pronta a fare il tifo e ad inneggiare agli sportivi attraverso ripetuti e sinceri battiti di mani; attraversare il centro cittadino, e non certamente a passo d’uomo ma addirittura correndo, sfrecciando sull’asfalto, tollerandone gli eventuali dislivelli e i piccoli ostacoli naturali, e chiedendo spesso e volentieri il permesso di passare avanti per poter completare nel minore tempo possibile i 21 km previsti.
Si è sentito certamente libero Michele Bagarini, domenica 22 settembre, sulla sua carrozzina manuale adattata appositamente per consentirgli di prendere parte ad un appuntamento annuale ormai imperdibile per gli appassionati di sport e del centro storico vissuto in piena libertà, la Maratonina della città di Udine. Classe 1970 e tra le presenze storiche della Comunità Piergiorgio, dove vive dal 1989, Michele è letteralmente sceso in campo spinto da Giacomo Passoni, appassionato di corsa e fisioterapista presso la stessa Onlus rappresentata così per la prima volta durante un agone sportivo. Un importante battesimo per la Piergiorgio, unita quel giorno all’Associazione veneta “Amici di Diego” che di questi eventi dedicati allo sport e aperti anche a persone disabili è ormai una veterana; e un risultato straordinario per i podisti impegnati a correre spingendo le carrozzine. «Siamo riusciti a completare il percorso in un’ora e 58 minuti raggiungendo così l’obiettivo di restare entro le due ore di gara – racconta Giacomo Passoni letteralmente entusiasta di un’esperienza sportiva già sostenuta da solo per tre anni consecutivi– È la quarta volta che partecipo alla Maratonina di Udine, la prima con una carrozzina da spingere, e mi aspettavo sinceramente molta più fatica. Il risultato è stato invece raggiunto agilmente in un clima di grandissimo entusiasmo, straordinaria collaborazione e sostegno reciproco».
Nessuna tecnologia avanzata per affrontare l’agone ma solo la forza delle proprie braccia e qualche piccolo adattamento dell’ausilio. «Michele è stato posizionato sulla sua carrozzina manuale, quella che utilizza ogni giorno e alla quale abbiamo soltanto aggiunto una piccola ruota nella parte anteriore per consentire una migliore spinta del mezzo e soprattutto un impatto meno forte con il terreno – racconta soddisfatto Giacomo che si è già messo all’opera per fare in modo che esperienze del genere con i ragazzi disabili della Piergiorgio non soltanto possano ripetersi ma diventino addirittura appuntamenti fissi e consolidati – Abbiamo inoltre fatto in modo che le gambe di Michele fossero appoggiate bene e stese su un apposito telaio per dargli maggiore stabilità e sicurezza e per consentirgli soprattutto di affrontare al meglio le due ore di gara». Poco meno di 120 minuti dunque per tratteggiare i contorni di un percorso battezzato in piazza Libertà tra applausi, urla e scatti fotografici, e destinato a snodarsi tra le strade del centro cittadino con un’incursione in quel di Feletto.
«E’ proprio qui che abbiamo ricevuto una nuova straordinaria accoglienza da parte della gente; trionfali anche gli arrivi in via Manin e piazza Libertà con tantissime persone pronte a sostenerci – racconta ancora Giacomo soddisfatto soprattutto della reazione di Michele alla nuova esperienza – All’inizio era giustamente spaesato per via del clima rumoroso e caotico ma una volta partiti si è completamente lasciato andare ed ha saputo godere a pieno di questa straordinaria esperienza che è stata per entrambi davvero bellissima e da ripetere. Un progetto nato per consentire a persone come Michele di essere protagoniste della propria vita e di partecipare attivamente a qualcosa di importante senza stare solo a guardare».