Comunità Piergiorgio ONLUS

I disabili per i disabili



Non solo ausili ma anche questioni etiche

Carrozzine elettroniche, da interno e da esterno, e ausili per bambini che presentano degli handicap. Su questi due grandi settori si sono concentrati alcuni fisioterapisti che mercoledì 26 marzo, in rappresentanza della ditta tedesca Ottobock per cui lavorano da diversi anni, hanno dato vita a un incontro informativo per “addetti ai lavori” presso l’Ufficio H della Comunità Piergiorgio Onlus di Udine. Nell’Aula Polifunzionale della struttura si è così rinnovato anche per il mese di marzo l’appuntamento periodico che ormai dall’anno scorso l’équipe dell’Ufficio H progetta e realizza proprio per promuovere la diffusione di una più corposa e consistente conoscenza e cultura degli ausili tra gli operatori del settore cui si richiede sempre più una preparazione puntuale e soprattutto al passo con i tempi.

Qualche cenno iniziale alla Normativa della Comunità Europea di riferimento in tema di ausili per disabili, la 12184 del 1997, e qualche rapida riflessione sul Nomenclatore Tariffario, che è ancora per certi versi una sonora spina nel fianco per chi opera nell’ambiente, per poi entrare nel vivo della questione; ha esordito dunque così Francesco Foghi, fisioterapista della Ditta Ottobock, dedicando poi l’intera mattinata di mercoledì alla presentazione di alcune delle carrozzine elettroniche da interno e da esterno che la stessa azienda produce e che sono classificate in base alle prestazioni e all’utilizzo che è possibile farne, eccezion fatta per i modelli Skippi e Xeno, l’unico, quest’ultimo, verticalizzabile, con uno schienale planare, un tipo unico di seduta servosterzo e ruote servo assistite. «Le nostre carrozzine sono divise per categorie, A,B e C, e vanno dai modelli più semplici a quelli più particolari e sofisticati – ha spiegato Foghi alla nutrita platea di operatori del settore mostrando fattivamente alcuni degli ausili che fanno parte della catena di produzione Ottobock – La carrozzina A200, per esempio, è da interno e di piccole dimensioni tanto che, esattamente come il modello B400, può tranquillamente entrare negli ascensori più stretti.

Quest’ultima può essere invece utilizzata anche in ambienti esterni e ne esistono due versioni che differiscono proprio per la grandezza delle ruote. La carrozzina B500 presenta ruote piroettanti, è maneggevole ed è a trazione anteriore mentre la B600, che è oltretutto già predisposta per comandi speciali e ambientali, ha un telaio telescopico, sospensioni di serie e un carrello posteriore estraibile». Spazio poi ad altri modelli ancora, come la carrozzina C1000, da esterno, con ruote posteriori piroettanti e dotate di due motori integrati, e la C2000 che, grazie alle sue notevoli prestazioni, si traduce di fatto nel top per l’utilizzo in ambienti esterni. Intenso anche il pomeriggio, interamente dedicato alla presentazione di alcuni strumenti per bambini con handicap. Dalla statica ad un passeggino pieghevole sino ad arrivare a un innovativo deambulatore progettato per sostenere il bimbo posteriormente e lateralmente, lasciandone quindi completamente libere braccia e mani.

«È stata una giornata certamente costruttiva e interessante perché i relatori non si sono limitati a presentare alcuni prodotti ma hanno stimolato anche riflessioni e dibattiti interattivi su questioni importanti che gli operatori del settore non possono trascurare – ha precisato la dott.ssa Sylvie Delvaille, fisioterapista dell’Ufficio H e tra gli organizzatori dei mensili seminari alla Piergiorgio – Uno spazio importante è stato infatti dedicato alla questione legata all’etica della prova dell’ausilio. Quando si lavora con le persone, e soprattutto con i bambini, prima di effettuare qualsiasi prova dello strumento bisognerebbe innanzitutto avere ben chiari gli obiettivi che si vogliono raggiungere e confrontarsi bene con l’equipe terapeutica così da scongiurare eventuali e possibili illusioni e false aspettative da parte delle famiglie».


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