Comunità Piergiorgio ONLUS

I disabili per i disabili



Quando si viaggia la principale barriera è spesso quella mentale

Ognuno ha diritto ad una vacanza tagliata su misura e adeguata alle proprie esigenze; e non è necessario essere completamente autonomi e privi della benché minima difficoltà per poter affrontare un viaggio in maniera libera e serena perché quello al movimento è un diritto sacrosanto, alla portata di tutti e che chiunque può e deve dunque garantire a se stesso. Tra i concetti “chiave” emersi durante il Convegno “Abili viaggiatori”, di cui l’Ufficio H della Comunità Piergiorgio si è fatto promotore giovedì 13 marzo, figura certamente anche questo; e a ribadirlo a gran voce, unitamente al caldo invito ad eliminare prima di tutto le proprie barriere mentali, che sono poi le principali e vere nemiche di qualsiasi spostamento in libertà, sono stati cinque relatori speciali; “abilissimi viaggiatori” che, nonostante le proprie difficoltà motorie, non hanno mai e comunque rinunciato al sogno di viaggiare e di andare in giro per il mondo trasformando alla fine la propria passione anche in una vera mission a favore degli altri.

È il caso di Roberto Vitali che proprio nel 2008 ha creato il Marchio di Qualità Village for all, un’azienda che oggi opera attivamente in tredici regioni italiane, due croate, con una consulenza nello Stato di San Marino e con alcune collaborazioni internazionali, e che cerca di garantire a ognuno la propria vacanza fornendo informazioni sulle strutture e sulle realtà turistiche dove esiste a tutti gli effetti un’ospitalità accessibile. «La nostra filosofia è dunque promuovere un concetto di ospitalità che va certamente oltre il tema dell’handicap e delle barriere architettoniche -ha spiegato Vitali alla platea durante il suo intervento - Il nostro target di riferimento è costituito da persone con disabilità motoria, cognitiva e sensoriale, da famiglie con bambini piccoli, da persone anziane e anche da soggetti che soffrono di svariate allergie e intolleranze alimentari e che presentano quindi specifiche esigenze con cui il mercato turistico non è ancora abituato a confrontarsi».

E sono proprio queste esigenze particolari a costituire da tempo anche la corposa e nutrita base di quella ipotetica piramide in grado di raffigurare la popolazione odierna intera e nella quale l’uomo adulto medio sano occupa ormai soltanto il vertice, ossia una minima parte del tutto. «Al giorno d’oggi bisogna necessariamente fare i conti con necessità differenziate e mutevoli che possono coincidere con problemi motori, difficoltà nell’udito e nella vista ma anche con richieste particolari di bambini piccoli, soggetti in età avanzata e donne in dolce attesa – ha precisato in apertura di intervento Michele Franz, responsabile organizzativo del CRIBA FVG, il Centro Regionale di Informazione sulle Barriere Architettoniche, con una relazione dal titolo “Turisti a  caccia di barriere” – Non volevo proporre un safari quanto invece  spiegare quali sono i problemi e gli ostacoli in cui è possibile incappare nel momento in cui si decide di andare in vacanza, com’è possibile progettare ex novo strutture e realtà turistiche funzionali e in che modo si possono superare eventuali barriere architettoniche».

Le stesse che il “rotellato” Fabrizio Marta, autore di una rubrica su Vanity Fair, racconta dal 2012 all’interno del suo progetto multimediale in rete “Rotellando.it” ove descrive periodicamente i suoi viaggi compiuti a bordo di una carrozzina, ove parla del mondo, che lui stesso perlustra, dal punto di vista dell’accessibilità e in cui racconta come l’handicap viene vissuto altrove. «Il viaggio che mi è rimasto più impresso è stato quello che ho fatto quando ancora ero uno “sbarbatello”, negli USA, l’unico posto in cui mi sono sentito realmente libero di poter fare qualsiasi cosa da solo –ha raccontato Marta, di Domodossola, al nutrito uditorio, mentre è già in partenza per altre tre nuove destinazioni tra aprile e giugno, ovvero Marocco, Malta e Finlandia – Lo ammetto, io sono sulla carrozzina ma la mia vera malattia, che non mi ha mai lasciato un istante, è proprio la “viaggite”».

Lo stesso problema, a dire il vero, del triestino Pietro Rosenwirth, veterano delle peregrinazioni intorno al mondo e avvezzo ai viaggi avventurosi portati avanti a bordo di uno speciale scooter che lui stesso ha fatto omologare in Italia e cui sono state aggiunte due ruote posteriori supplementari così da garantire anche a chi è paraplegico il diritto agli spostamenti. «Nella vita bisogna avere coraggio, mettersi in gioco e non avere paura di cadere e farsi male – ha raccontato durante il suo intervento mostrando al pubblico il progetto che lui stesso ha lanciato in rete nel 2010, “Viaggiare per un sogno: oltre le barriere”, dove parla dei suoi viaggi, in cui mostra gli itinerari effettuati e attraverso il quale cerca al tempo stesso di portare avanti la sua battaglia a sostegno dei diritti delle persone con handicap su cui ancora tanto c’è da fare – A causa della mia disabilità  vivo da circa 45 anni con una grande conflittualità tra quello che posso e che invece vorrei fare. Dalla mattina fino alla sera rifletto costantemente sul lungo elenco di cose che vorrei realizzare, e che sono davvero tantissime. Devo comunque ammettere che in tante occasioni della mia vita, e salute permettendo, sono sempre riuscito ad andare oltre lo stabilito. Ho iniziato la mia carrellata di follie nel 1994 a cavallo di un  piccolo scooter con cui ho fatto il giro del Peloponneso dormendo per strada e questa cosa mi ha davvero ispirato spingendomi poi ad andare avanti con lo spirito di chi non si arrovella preventivamente ma cerca piuttosto di risolvere i problemi con calma e nel momento in cui si presentano».

Dello stesso avviso anche Sebastiano Marchesan che ha chiuso il pomeriggio di lavori ricordando l’incidente che tanti  anni fa  lo ha reso tetraplegico ma che nel 1984 non gli ha comunque impedito di realizzare il sogno di un viaggio in Marocco. «Prima di partire mi sono arrovellato tantissimo ma poi ho preso coraggio e sono partito con mio fratello alla volta di Agadir; sono riuscito ad andare in aereo, cosa davvero complicata per quei tempi, e sono stato scaricato all’aeroporto  senza nessuno dei confort che invece ci sono oggi,  su una  cassetta di frutta e verdura e in attesa della mia carrozzina. Ho fatto amicizia con un tassista marocchino e la cosa più bella di quel viaggio è stata l’autonomia totale da mio fratello perché alla fine sono riuscito a gestirmi da solo permettendo anche a lui di fare la sua vacanza – ha raccontato Marchesan facendo un salto indietro nel tempo, lui che oggi progetta siti per promuovere l’accessibilità turistica dei Comuni del territorio friulano – È importante che voi siate innanzitutto preparati sui vostri problemi ed è fondamentale che viaggiate. Quando si va in giro e ci si  muove non è importante solo l’accessibilità perché anche l’ospitalità risolve tantissimi problemi ed essere al corrente su cosa davvero offre il nostro territorio migliora di gran lunga  la qualità della propria vita e della propria vacanza». 

Le registrazioni integrali dei singoli interventi dei cinque relatori protagonisti del seminario organizzato dall’Ufficio H (Comunità Piergiorgio Onlus di Udine) sono disponibili sul sito internet www.radiodisopari.org 


Condividi

Servizi interattivi

Login utente


Comunità Piergiorgio ONLUS: C.F. 00432850303
Sede legale: Piazza Libia, 1 - 33100 Udine (UD) - Friuli Venezia Giulia - Italy
Amministrazione +39 0432 542240 - Residenza +39 0432 402036 - Fax +39 0432 541676 - e-mail: cpg@piergiorgio.org - pec: cpg@pec.piergiorgio.org
Sede secondaria: Via Verzegnis - Fraz. Caneva - 33028 Tolmezzo (UD) - Friuli Venezia Giulia - Italy
Tel +39 0433 2525 - Fax +39 0433 353116 - e-mail: caneva@piergiorgio.org
Copyright © 2007-2015 by Webik