Uno scambio di battute perfettamente riuscito per un dialogo che tra sorrisi spontanei e genuino divertimento ha sicuramente centrato a pieno lo spirito della serata. E così il noto cronista friulano Bruno Pizzul, che ha subito ammesso di essere pigro ma di non saper mai rinunciare a una nuotata e a una partita a bocce, e il sorprendente allenatore dell’Udinese Andrea Stramaccioni, hanno rotto magistralmente il ghiaccio, martedì 9 dicembre. E lo hanno fatto davanti ad una nutrita e attenta platea aprendo alla perfezione i battenti di una serata molto attesa, nella Chiesa di San Domenico in via Derna a Udine, e interamente consacrata al tema dello sport e dell’handicap. E più ancora, al valore e all’importanza dell’attività fisica quale elemento di svolta e spesso addirittura di salvezza nella propria vita. «Che una persona abbia o meno un handicap lo sport è fondamentale ed è una palestra sociale a tutti gli effetti - ha ammesso Mister Stramaccioni, eccellente ospite della Comunità Piergiorgio Onlus di Udine, promotrice della serata destinata a celebrare l’esistenza del possibile, pur nell’apparente impossibile – Quando un ragazzo fa sport non è importante che primeggi e che vinca.
E’ invece fondamentale il modo stesso in cui vive il momento della vittoria, della sconfitta e soprattutto il rapporto con l’ avversario». A fare da eco al giovanissimo allenatore dell’Udinese, che ha da subito confessato di volerne sapere di più della Piergiorgio e di sentire l’esigenza di entrare personalmente in un settore tanto delicato e complesso quale quello dell’handicap, anche Bruno Pizzul, convinto che fare sport significhi soprattutto acquisire un mondo di valori. «Principi che ti porti dietro per tutta la vita e che al di là del risultato finale ti consentono di migliorare la qualità dell’esistenza, di fortificarti e sviluppare quella preziosissima capacità personale che ti garantisce di andare sempre oltre». Un po’ come lo spirito della serata stessa pensata dalla Comunità Piergiorgio, che da oltre 40 anni si occupa di disabilità e soprattutto di recupero dell’autonomia, per sviluppare un confronto corale acceso sul rapporto tra handicap e attività fisica, tra limitazioni, difficoltà e movimento. A dimostrare infatti come i limiti del corpo non coincidano sempre e per forza con quelli della volontà e che a volte sia sufficiente crederci davvero per rimettersi in modo e tagliare traguardi eccellenti ci hanno pensato cinque grandi atleti di pregio.
Sportivi, disabili da sempre o costretti a fare i conti con un handicap a causa di incidenti di percorso, e che nonostante tutto hanno saputo trasformare i propri problemi in straordinari punti di partenza. Come il “biker gigante di Varmo” Michele Pittacolo che dopo aver visto letteralmente in faccia la morte, ha addirittura vinto il mondiale negli USA lo scorso 31 agosto; come Paolo Bortolin, in carrozzina da cinque anni a causa di un grave incidente ma che proprio grazie allo sport, il tiro a volo con un braccio, è riuscito a cambiare la sua vita; come Daniela Campigotto, presidente della UILDM sezione di Udine e che oggi gioca ad hockey sulla carrozzina elettrica, proprio come il presidente stesso della Comunità Piergiorgio di Udine, Sandro Dal Molin, al momento impegnato ad allenarsi; e infine come Eros Scuz, aquileiese, vicepresidente di Basket e non solo.
Storie dunque di forte riscatto, di riprese straordinarie e di vittorie insperate. Storie di grandi successi personali portati a segno da persone che hanno saputo riaccendere i motori della propria vita nonostante battute d’arresto capaci di mettere in ginocchio chiunque; storie di coraggio e di forza di volontà che martedì 9 dicembre si sono intrecciate sapientemente sotto l’egida della moderatrice Marinella Chirico, giornalista RAI, e con una Comunità, sullo sfondo, che anche attraverso queste testimonianze vive ha potuto parlare al pubblico di uno dei suoi servizi più delicati e preziosi, il Servizio di prestito ausili. Un importante canale d’aiuto con cui la Piergiorgio sostiene ogni giorno tante persone in difficoltà e con cui aiuta ogni anno oltre 300 disabili a dribblare i propri handicap recuperando almeno in parte la propria autonomia. La serata è stata infatti una preziosa occasione per la Onlus friulana per ricordare pubblicamente la validità di questo servizio e soprattutto l’importanza di un sostegno attivo da parte della cittadinanza per poterlo portare avanti al meglio.