È una sintesi delle caratteristiche positive dei sistemi posturali esistenti attualmente sul mercato e che proprio attraverso Tarta vengono così riassunti per un prodotto innovativo, concepito non soltanto per il mondo della disabilità.
Lo strumento, frutto delle accurate ricerche e degli studi portati avanti dall'azienda ortopedica friulana Galante Dino e C., già forte di un'esperienza pluridecennale nel campo della postura, si concretizza in una novità di personale concezione, all'altezza del mercato internazionale: uno schienale ergonomico, flessibile, elastico, compatto, semplice da trasportare, resistente, ideato in maniera modulare così da poter essere poi costruito direttamente sulla struttura della singola persona che ne faccia richiesta e soprattutto votato alla filosofia del "design for all".
"L'ausilio è composto da un vero e proprio scheletro simile ad una gabbia toracica in cui, su delle vertebre centrali regolabili in inclinazione fino a 10° per seguire eventuali curve scoliotiche, vengono applicate delle doghe in alluminio curvabili anch'esse e regolabili in inclinazione, alle quali possono essere applicati pad di diversa grandezza e con imbottiture differenti con un grado di personalizzazione ottimo - spiega Marco Galante, il cui padre era stato proprio il primo, in Italia, a importare dalla Svizzera negli anni Settanta sistemi computerizzati per disabili quando ancora dei pc non si sapeva praticamente nulla - Si tratta di uno strumento che non è nato solo ed esclusivamente per persone disabili ma anche per tutti coloro i quali abbiano bisogno di uno schienale ergonomico".
Tarta, realizzato con un occhio attento al design, al comfort, alla facilità di utilizzo e prodotto con materiali decisamente all'avanguardia, può essere infatti applicato a qualsiasi tipo di carrozzina ma anche allo schienale della sedia di chi lavora in ufficio, così da mantenere una corretta postura, sul divano o addirittura sulla propria poltrona di casa per salvaguardare la schiena mentre si legge comodamente davanti al televisore o si lavora al computer.
"Mi è stato anche chiesto di studiare l'ausilio in modo tale che possa essere utilizzato sui sedili della macchina per ovviare così ai problemi legati al mal di schiena o per chi ha difficoltà legate all' instabilità del tronco - aggiunge Galante, mentre ricorda che lo strumento è effettivamente in grado di controllare la tensione muscolare mentre si guida - Stavamo addirittura pensando di applicarlo anche alle attrezzature delle palestre per assecondare meglio i movimenti del corpo della persona e permetterne quindi la piena mobilità".
E mentre sono ancora in corso le ultime certificazioni e le ricerche destinate a definire bene l'ausilio, la Ditta Galante ne sta già preparando l'ingresso sul mercato sia italiano che estero.
"Sino a questo momento ci sono arrivate tantissime richieste per questo sistema - precisa Galante - L'ingresso di Tarta avverrà su mercati diversi, da quello dell'arredamento e del design al mercato invece delle carrozzine, e quindi il costo del prodotto subirà per forza alcune variazioni a seconda del settore cui verrà destinato".
"La Galante Dino e C. in realtà ci ha spesso abituato, nel corso degli anni, a novità importanti - spiega Sylvie Delvaille, fisioterapista presso l'Ufficio H della Comunità Piergiorgio Onlus di Udine - Negli anni Ottanta, quando l'attenzione relativamente ai problemi delle persone disabili era soltanto all'inizio, c'era invece già da parte della Ditta Galante un'attenzione alla personalizzazione dell'ausilio rispetto alle esigenze posturali specifiche dell'utente, con l'ideazione dei primi sistemi a scocca in vetroresina della Bloyer e la proposta dei primi sistemi di domotica per disabili. Nell'86 invece importarono dall' Inghilterra i primi sistemi Matrix a sfere interconnesse da calco per poi passare, negli anni Novanta, al brevetto Dimaform a fascette, più leggero, semplice nella lavorazione e con una modularità facilmente sfruttabile. Adesso, nel 2010, Marco Galante e la sua équipe hanno sviluppato questo interessante prodotto che promette bene perché, oltre a puntare sul raggiungimento di un risultato posturale ottimale, non tralascia il comfort e l'estetica e punta alo stesso tempo sulla facilità di utilizzo sia per l'utente che per il tecnico ortopedico arrivando così anche a un contenimento dei costi che è sempre e comunque ben gradito".