"Il percorso che stiamo portando avanti, e che potrebbe essere definito come un percorso di facilitazione alla musica d'insieme, non è semplicemente nozionistico o soltanto culturale ma anche fortemente espressivo, ovviamente nei limiti delle potenzialità delle singole persone che vi sono coinvolte - precisa Caterina Fiorentini, entusiasta degli incontri già fatti, il primo dei quali è stato dedicato alle ninna nanne del mondo - Ogni volta che ci vediamo suoniamo sempre qualcosa insieme per dare così inizio alla giornata; io suono la fisarmonica mentre i ragazzi hanno a disposizione alcuni piccoli strumenti etnici che porto con me e se il pezzo lo consente a volte sperimentiamo anche il canto. Dopo questa prima fase iniziale io introduco l'argomento della lezione. Sino ad ora abbiamo lavorato soprattutto su tematiche folk che però ci hanno anche introdotto all'universo della musica classica e colta".
Nessuna finalità terapeutica per il corso, anche se la musica aiuta sicuramente i ragazzi ad alleviare le proprie sofferenze fisiche e permette di superare la propria timidezza. "Alcune persone che all'inizio erano particolarmente riservate sono poi uscite pian piano da questo stato di timidezza sviluppando, da un punto di vista musicale, preferenze e modalità personali di intervento - precisa ancora Caterina Fiorentini - Devo dire che sino ad ora hanno risposto alle mie lezioni meglio di quanto potessi sperare manifestando non soltanto grande curiosità e attenzione ma anche notevole capacità di ascolto. Un'esperienza bellissima, non c'è che dire".