Esplorare la mappa del corpo e iniziare a prendere confidenza con quella che in gergo viene definita la "grammatica dell'attore"; prendere coscienza dei propri blocchi posturali e imparare a parlare di sé e del proprio corpo come di un lungo e bellissimo viaggio creando nel tempo un linguaggio comune, che poi è effettivamente il linguaggio dell'attore. Sulla base di queste premesse essenziali è dunque iniziata martedì 10 novembre la nuova e interessante proposta della Comunità Piergiorgio ONLUS di Udine a coloro i quali ne frequentano abitualmente il Centro diurno. A partire da questo momento e sino a Natale infatti 6 ragazzi disabili saranno i protagonisti degli incontri interamente dedicati al teatro e coordinati dall'attrice e regista Federica Sansevero.
"Il bilancio della prima lezione è stato davvero molto positivo perché ho trovato in queste persone una grande disponibilità all'apprendimento ed un forte senso del gioco - spiega la Sansevero le cui lezioni di teatro si terranno settimanalmente, ogni martedì, dalle ore 9.30 alle 11.30 - Avevo di fronte a me dei potenziali attori che presentano limiti corporei e con i quali ho comunque potuto lavorare benissimo insistendo sul concetto per cui qualsiasi movimento, per poter essere messo in atto, può essere anche soltanto pensato e quindi realizzato con la mente anziché con le braccia oppure con le gambe".
La respirazione e le differenti modalità del respiro stesso ma anche l'utilizzo della voce come importante strumento comunicativo e potente canale energetico. Federica Sansevero ha scelto questi elementi di studio per dare il via al primo laboratorio teatrale organizzato presso la Comunità Piergiorgio con l'idea di sviluppare poi il programma sulla base delle specifiche esigenze dei ragazzi. "Mi sono concentrata molto sulla respirazione facendo poi in modo che i ragazzi lavorassero gradualmente anche sulle fasce del proprio corpo, la testa, il collo, le spalle e il petto nel rispetto, naturalmente, dei loro limiti fisici - precisa ancora la Sansevero - e sottolineando sempre che comunque anche il fatto stesso di immaginare soltanto un movimento produce calore e significa di fatto compierlo".