«Io mi occupo di gruppi e al momento ne ho dieci; il percorso dura quanto è necessario; è faticoso e pieno di insidie ma guarda caso, alla fine, dà risultati eccezionali. Su 240 persone che hanno chiesto aiuto, al momento ho un solo disoccupato, la media delle separazioni è pari a due all’anno, la partecipazione ai gruppi è dell’80% e da sette mesi ho raccolto zero assenze ingiustificate. L’ansia e la depressione calano vistosamente e qui a Campoformido di suicidi non ce ne sono mai stati. Cosa significa tutto questo? A conti fatti vuol dire che chi sta nei gruppi di terapia, e che prima era un giocatore d’azzardo o una famiglia in grave difficoltà, sta molto meglio di chi vive fuori, nella realtà cosiddetta normale, dove si dice che le persone non sono matte».
Al dott. Rolando de Luca, psicologo e psicoterapeuta ma soprattutto mente e braccio del primo Centro in Italia dedicato al recupero dei giocatori d’azzardo e loro famiglie, piace dire le cose come stanno evitando tante chiacchiere e badando unicamente alla sostanza. La stessa sostanza che proprio lui proporrà alla Comunità Piergiorgio Onlus di Udine venerdì 30 novembre quando alle ore 14.30 terrà un seminario aperto al pubblico sul gioco d’azzardo.
«Stiamo parlando di una dipendenza legale senza uso di sostanze, ampiamente riconosciuta a livello scientifico, e diventata un problema in Italia soltanto dopo gli anni Novanta – spiega De Luca, tra i massimi esperti italiani nel campo e autore di numerose ricerche e pubblicazioni – Stabilire in quale momento il giocatore diventa tale è come chiedersi quando un fumatore diventa un fumatore. Quando ha acceso anche la seconda sigaretta. È pacifico».
Un problema, quello del fumo, su cui De Luca, che collabora attivamente anche con diverse strutture pubbliche e private, lavora tantissimo giacché uno dei tratti comuni ai giocatori d’azzardo è proprio la dipendenza dalla sigaretta.
«Il 90% dei giocatori fuma e ha un carattere impulsivo – racconta, precisando oltretutto che stiamo parlando di uomini soprattutto, nonostante il numero delle donne giocatrici stia considerevolmente aumentando – Sulla base dei dati riferiti al mese di ottobre 2012 posso dire inoltre che la maggioranza dei giocatori in cura ha un coniuge, o comunque un compagno; possiede un diploma di scuola superiore, contro un 3,9% di laureati ed è costituita da lavoratori dipendenti, per il 56%».
Dati che verranno proposti in maniera puntuale anche il 30 novembre quando al termine del seminario il pubblico stesso sarà coinvolto in un ampio dibattito sul tema.