È stato un bilancio certamente positivo quello che l'Ufficio H della Comunità Piergiorgio Onlus di Udine ha potuto tracciare anche quest'anno, reduce dalla grande Fiera Internazionale della Riabilitazione, delle Attrezzature e degli Ausili per disabili in quel di Dusseldorf. Numerose le novità, gli ausili avveniristici e le impensabili soluzioni tecniche che anche per questo 2011 hanno impreziosito RehaCare International attirando come sempre gente da ogni dove tra curiosi, addetti ai lavori, e quindi esperti del settore, e persone direttamente interessate e coinvolte nel problema della disabilità. «Quest'anno abbiamo registrato in Fiera una forte presenza di aziende cinesi e di ausili e prototipi davvero interessanti - spiega Sabrina Degano, terapista occupazionale presso l'Ufficio H della Comunità Piergiorgio e in visita alla Fiera di Dusseldorf dal 21 al 24 ottobre - Tra le innovazioni che più mi hanno colpito ricordo per esempio una carrozzina il cui movimento può essere sollecitato attraverso le onde cerebrali di chi vi è seduto e rilevate con un caschetto dotato di elettrodi; ricordo anche un innovativo bicchiere in plastica, utilizzabile non soltanto da persone disabili, e dotato di tutta una serie di guide tali da accompagnare agevolmente in bocca i liquidi ivi contenuti».
Dalla comunicazione alla mobilità legata alle carrozzine; dai deambulatori agli ausili di vita quotidiana; dagli adattamenti per le automobili allo sport. Numerosi dunque i padiglioni della Fiera attrezzati per mostrare agli interessati le più grandi novità presenti sul mercato oppure in fase di ingresso nello stesso. «Per quanto riguarda lo sport - precisa la Degano, sottolineando altresì la grande cultura e attenzione, in Europa, nei confronti della disabilità e del problema dell'autonomia della persona disabile in special modo - abbiamo potuto sperimentare di persona e concretamente alcune attività specifiche. Mi riferisco per esempio al gioco del tennis da tavolo per persone non vedenti, al calcio e anche alle simulazioni di percorsi da affrontare in carrozzina. Un'esperienza entusiasmante e faticosa allo stesso tempo che ci ha davvero permesso di vedere cose che da noi, per lo più, ancora non esistono» .