Comunità Piergiorgio ONLUS

I disabili per i disabili



La Comunità Piergiorgio ringrazia i contribuenti

Tredicimila euro. Si tradurrà in questo consistente importo la grande generosità dei 406 contribuenti che nel 2006 hanno scelto la Comunità Piergiorgio quale Ente cui destinare il proprio 5 per 1000. Un grande gesto reso noto attraverso gli elenchi pubblicati dopo lunga attesa da parte dell’Agenzia delle Entrate e che Sandro dal Molin, presidente della Comunità che dal 1976 opera a servizio delle persone disabili, ha voluto ringraziare sentitamente con queste parole.

“Questo risultato ha dimostrato quanto sia forte la sensibilità degli italiani per il mondo del no profit. Vorrei solo ringraziare calorosamente tutti coloro che nella propria scelta hanno ricordato la Comunità; si tratta davvero di un prezioso contributo che utilizzeremo per migliorare ulteriormente i nostri servizi e la nostra realtà”.

Nella nuova legge finanziaria (27 dicembre 2006, n. 296) al comma 1234 vengono ridefinite le categorie beneficiarie del cinque per mille e nelle quali non sono più presenti i Comuni. Le categorie beneficiarie per il 2007 sono quindi:

  1. volontariato, Onlus (Organizzazioni non lucrative di utilità sociale) e associazioni di promozione sociale (iscritte nei registri nazionale, regionale o provinciale)
  2. ricerca scientifica o Università
  3. enti della ricerca sanitaria

A differenza del funzionamento per l'anno 2006, nell'edizione del 2007 è stato introdotto un "tetto" massimo di spesa pari a 250 milioni di euro, come riportato al comma 1237 dell'art. 1 della legge Finanziaria per il 2007. In altre parole, lo Stato girerà alle realtà destinatarie del 5 per mille, secondo il volere dei contribuenti, fino a un massimo di 250 milioni di euro e non oltre. Nel caso in cui l'adesione al 5 per mille producesse un volume maggiore lo Stato si tratterrà la quota eccedente.
Tutto ciò ha provocato non poche polemiche e critiche da parte del Terzo settore, e non solo, nei confronti del Governo.
È noto, infatti, che le prime proiezioni del passato 5 per mille (edizione 2006) hanno segnalato dati sorprendenti: un'adesione del 61% circa dei contribuenti (quindi il 20% in più dell'8 per mille) che comporterebbe una spesa per lo Stato di poco più di 400 milioni di euro. Se, come per l'anno scorso, l'adesione si confermerà al 61%, per effetto del tetto, ogni contribuente, invece del 5 per mille, rischia di contribuire effettivamente per un 3,1 per mille delle sue imposte. Se, come plausibile, il 5 per mille aumenterà la sua attrattività e farà dire di sì a 8 contribuenti su 10, il reale contributo di chi crede nel no-profit si dimezzerà al 2,5 per mille.


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